28 September

Nel corso delle nostre frenetiche giornate piene di impegni ed obblighi lavorativi, familiari e sociali, spesso siamo portati a sottovalutare i segnali che il corpo ci invia a causa dell’accumularsi dello stress. In troppe occasioni siamo soliti accettare, con pragmatica rassegnazione, eventi che generano in noi malessere ed emozioni dissonanti rispetto al contesto, quasi fosse qualcosa di ineluttabile, una sorta di tributo per poter continuare a vivere nel nostro tempo. Una recente ricerca sul mondo del lavoro mostra come nel nostro paese circa 17 milioni di lavoratori siano affetti da una patologia rientrante fra i disturbi generati dallo stress cronico. Quasi un italiano su tre, quindi, si reca al lavoro ogni giorno rassegnato e conscio che dovrà affrontare l’ennesima sfacchinata, sopportando un carico di stress negativo che andrà a sommarsi ad una situazione sintomatologica quasi insostenibile. Ansia, depressione, attacchi di panico ma anche emicranie, dolori cervicali, lombalgie, problemi digestivi e disturbi del sonno, solo per citare alcuni, sono i malesseri che affliggono molti lavoratori, i quali spesso sfociano in vere e proprie patologie invalidanti per il cronicizzarsi delle risposte organiche allo stress negativo. Purtroppo, vivere quotidianamente una situazione percepita come insostenibile o senza via d’uscita, può portare anche a gesti estremi, così come è emerso durante una ricerca effettuata su cavie da laboratorio alcune delle quali si lasciavano morire se arrivavano a percepire l’evento traumatico come inevitabile. Il nostro paese dal 2008 si è dotato di una norma (D.Lgs. 81/08) il cui scopo è quello di tutelare la salute e...

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