Blog » patologie da stress
Lo stress nuoce al cuore Secondo una recente ricerca statunitense, un eccesso di stress conduce all’iperattività dell'amigdala con un conseguente anomalo incremento della produzione di globuli bianchi responsabili di una serie di processi infiammatori dannosi per la salute del cuore. Tutti sappiamo che l’eccesso di stress, se non gestito correttamente, oltre a rovinarci le giornate può procurare danni alla nostra salute. In una recente ricerca pubblicata sulla rivista scientifica The Lancet è stato indagato il collegamento fra stress prolungati e rischio di sviluppare malattie cardiache. I ricercatori del Massachusetts General Hospital e dell’Icahn School of Medicine hanno misurato in circa 300 soggetti l’attività di alcune aree del cervello e il livello di infiammazione delle arterie mediante l’uso di un farmaco tracciatore. Al termine della ricerca, durata quasi 4 anni, è emerso che le persone con livelli di stress oltre la norma avevano un funzionamento anomalo dell’amigdala ed erano maggiormente soggette a malattie cardiovascolari. I ricercatori hanno applicato il medesimo protocollo anche a 13 pazienti affetti da disturbo da stress post-traumatico giungendo alle medesime conclusioni ovvero che l’iperattività dell’amigdala e del sistema immunitario generano livelli di infiammazione dei vasi sanguigni oltre la norma causando un incremento del rischio di malattie cardiache. Quando si viene sottoposti a un eccesso di stimoli ambientali percepiti come minacciosi per incolumità personale l'amigdala, un’area del cervello deputata a gestire le emozioni, diventa iperattiva e avvia una serie di azioni salvavita fra cui quelle relative alla corretta calibrazione delle difese immunitarie rispetto al contesto. La ricerca ha...
Il 49enne Harald Krueger, Amministratore Delegato di BMW, si è sentito male nel corso della conferenza stampa inaugurale del marchio tedesco durante il Salone di Francoforte 2015. Il comunicato della casa bavarese parla di un piccolo malore dovuto allo stress. Non conoscendo il caso specifico è molto difficile esprimersi in merito a quanto accaduto ad Harald Krueger, sicuramente l'eccessivo accumulo di fattori stressanti, oltre la resistenza dell'organismo, possono generare disturbi e malesseri importanti. Nel mondo del lavoro i manager ed i dirigenti di vertice sono maggiormente esposti a carichi emotivi, dovuti allo specifico ruolo, alle mansioni ed ai pericoli connessi, che possono divenire un fattore di rischio per la salute. Da uno studio di recente pubblicazione sulla rivista Lancet lo scorso 20 agosto, coordinato dall'epidemiologo Kivimaki, emerge una diretta correlazione fra il orari prolungati di lavoro e insorgenza di ictus cerebrale. Lo studio è stato condotto su seicentomila persone, fra europei, statunitensi ed australiani, sia uomini che donne, evidenziando un aumento del rischio in coloro che protraevano il lavoro oltre le 50 ore settimanali. Nel caso non si possano ridurre gli impegni lavorativi e si vuole salvaguardare il proprio benessere, bisogna adotare dei semplici accorgimenti ed adottare uno stile di vita adeguatamente salutare, una corretta alimentazione, praticare uno sport aerobico, evitare sregolatezze, fumo, alcol, zuccheri ed apprendere tecniche per auto-generare periodi prolungati di coerenza cardiaca. 20 minuti di coerenza cardiaca con gli strumenti e le tecniche HeartMath possono riequilibrare il sistema neurovegetativo e riportare benessere, tranquillità ed energia in un...
Lo stress oltre a rovinare le giornate di chi lo subisce con i suoi effetti deleteri sul fisico (cefalee ricorrenti, cervicalgie, lombalgie, cattiva digestione, acidità di stomaco, stipsi, diarrea, spossatezza, palpitazioni etc.) e sulla mente (difficoltà di concentrazione e memorizzazione, senso di oppressione, rigidità nei processi cognitivi ed emozionali, paura, rabbia, ansia etc.), può accelerare il processo di invecchiamento e, in particolari situazioni, aprire le porte al cancro. Questa è la sintesi spietata di quanto dimostrato da due ricerche statunitensi che hanno focalizzato la loro attenzione sulla variazione della lunghezza dei telomeri - proteine del DNA - che terminano con un cappuccio cromosomico deputato alla stabilità, che sembrano svolgere un ruolo molto importante nel processo di invecchiamento cellulare ed in alcune gravi patologie. I telomeri sono il vero orologio biologico che scandisce esattamente l'età dell'organismo in quanto, ad ogni replicazione cellulare queste terminazioni sono soggette ad un naturale e costante processo di accorciamento. Purtroppo in particolari condizioni questi subiscono una riduzione notevole ed anomala. Il premio Nobel 2009 per la medicina Elizabeth Blackburn ed i suoi colleghi ( Elissa S. Epel, Jue Lin, Firdaus S. Dhabhar, Nancy E. Adler, Jason D. Morrow e Richard M. Cawthon) sono riusciti a dimostrare che lo stress accelera il processo di invecchiamento cellulare dell'organismo che lo subisce, predisponendolo a malattie cardiovascolari e ad un abbassamento delle funzioni immunitarie. Lo studio ha fornito la prova che lo stress psicologico, sia quello percepito che quello cronico, comporta un incremento notevole dei processi ossidativi fisiologici, una diminuzione...