15 April

Alla nascita il nostro DNA contiene il progetto di quello che siamo e le istruzioni di ciò che diventeremo, ad esempio, il colore dei nostri occhi, l’altezza e una moltitudine di altri cambiamenti che avverranno nel corso della nostra vita. Molti hanno erroneamente creduto che il corredo contenuto nel DNA alla nascita sia l'unico fattore determinante per lo sviluppo della persona, ma gli scienziati hanno compreso da diverso tempo che questo determinismo genetico è una teoria errata. L’epigenetica, la scienza che studia lo sviluppo, il funzionamento e l'evoluzione dei sistemi biologici, ha scoperto che vi sono una moltitudine di fattori (ambientali, culturali ecc) che influenzano ed operano al di fuori della sequenza di DNA.   I ricercatori della HeartMath hanno compreso, dopo due decenni di studi, come pensieri, sentimenti e intenzioni siano in grado di apportare modificazioni al progetto originario descritto nel DNA. Bruce Lipton, autore di diversi libri di successo sull’argomento, afferma che bisogna essere coscienti che vi è una distinzione precisa tra determinismo genetico ed epigenetica: “La differenza tra questi due concetti è significativa perché la convinzione fondamentale del determinismo genetico risiede in una vita con tratti fisici, fisiologici, emotivi e comportamentali, determinati dal codice genetico. Questo tipo di credenze fa sentire le persone vittime: se i geni controllano la nostra vita, allora le nostre esistenze vengono controllate da fattori al di fuori della nostra volontà. Ma si è visto che questo non corrisponde alla realtà, soprattutto per malattie che dovrebbero essere ereditarie”. Quando viviamo emozioni negative come...

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10 March

Lo stress non è di per sé una patologia, ma è la possibile causa di molti disturbi e diverse patologie psichiche e/o fisiche. In una condizione di stress, acuto o cronico, pur in assenza di una vera e propria patologia (es. ansia e palpitazioni), si possono riscontrare modificazioni psichiche e/o organiche, per lo più reversibili che, pur non assumendo ancora le connotazioni di una vera e propria malattia, diventano rilevanti in quanto possono compromettere lo stato di benessere psicofisico del soggetto. Lo stress deve essere considerato come una risposta integrata dell’organismo a richieste dell’ambiente, risposta che diventa dannosa se troppo intensa o prolungata nel tempo. Soltanto in alcune circostanze ed in particolari condizioni, quindi, un’esperienza di stress si può trasformare in una vera e propria malattia. Nel corso degli anni è stato indagato il ruolo svolto dal sistema neurovegetativo (attraverso l’attivazione del sistema nervoso simpatico) e di quello neuroendocrino (attraverso l’attivazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene) nel mediare la risposta dell’organismo allo stress. Studi più recenti hanno dimostrato che anche altri sistemi come quello immunitario sono coinvolti nella risposta da stress. In conseguenza dell’attivazione multipla dei sistemi sopracitati la naturale e transitoria risposta fisiologica ad eventi stressanti, a causa di ripetute e prolungate attivazioni, può indurre modificazioni fisiche e psichiche tali da generare vere e proprie patologie. Si osserva che tra i numerosi sistemi fisiologici coinvolti nella risposta da stress quelli maggiormente vulnerabili risultano essere: sistema cardiovascolare sistema endocrino sistema gastrointestinale sistema immunitario Tale evidenza è confermata anche da molti studi epidemiologici secondo...

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10 March

Con il termine training  autogeno vengono definite una serie di tecniche che aiutano la persona a: - raggiungere uno stato di rilassamento e di distensione fisica e psichica, - aumentare la capacità di resistenza, - preservare e ritrovare il benessere, - recuperando la serenità e la gioia di vivere. Pochi sanno che si tratta di  un metodo scientifico, finalizzato a indurre una leggera forma di autoipnosi grazie alla quale ci si propone di potenziare facoltà legate all’immaginazione. Visualizzando la pesantezza di un arto, per esempio, s’induce una sensazione alla quale fa seguito, dopo poco, una condizione di oggettiva pesantezza conferita dallo stato di rilassamento muscolare. Il trasferimento dell’informazione immaginata dallo psichico al somatico è possibile grazie all’unitarietà di mente e corpo. L’immaginazione ha il grande potere di influenzare l’organismo. Ciò avviene, come sottolinea l’ideatore di questo metodo, il neurologo J.H. Schultz, in uno stato di “autodistensione concentrativa”. La completa concentrazione sul contenuto delle formule degli esercizi di training autogeno consiste in un abbandonarsi, un dimenticarsi di sé e un lasciarsi andare che garantiscono la riuscita della tecnica con il raggiungimento dello stato di rilassamento. Praticamente tutti sono in grado di apprendere  le tecniche di training autogeno, a condizione che ci si concentri sulla calma e il rilassamento. Il training autogeno si offre quale valido metodo, in grado di aumentare le capacità di prestazione e di autorisanamento dell’organismo o, più semplicemente, quale piccolo strumento per render la vita sopportabile.  

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25 January

Diversi neurocardiologi e scienziati ritengono che il cuore condivida costantemente una serie di informazioni con il cervello mediante una piccola struttura che svolge funzioni neurologiche particolari, quasi fosse esso stesso un “piccolo cervello”. Oggi sappiamo che il muscolo cardiaco invia molte più informazioni al cervello di quante ne riceve da questo, compresi i segnali che possono influenzare la percezione, l'esperienza emotiva ed alcuni processi mentali. Il dott. J. Andrew Armour, nel 1991, è stato fra i primi ad introdurre il termine di "cervello del cuore" dimostrando che il sistema nervoso cardiaco è più complesso di quanto si fosse pensato fino ad allora. Nel suo libro intitolato “La scienza del Cuore”, pubblicato nell’ambito della saggistica scientifica dell’Istituto HeartMath, dott. J. Andrew Armour spiega che il cuore possiede un proprio cervello costituito da una complessa rete neuronale, in grado di compiere una serie di attività specializzate come ad esempio secernere neurotrasmettitori. Questa area neuronale può agire in modo indipendente dal cervello essendo in possesso di facoltà ritenute fino ad allora di esclusivo appannaggio del secondo. Una delle principali scoperte fatte su questa area del muscolo cardiaco dai ricercatori dell’Istituto HeartMath è stata denominata “intelligenza del cuore” e consiste nella capacità insita in questo organo di modulare le informazioni inviate al cervello sulla base del vissuto emozionale. Gli studi condotti hanno dimostrato che le emozioni positive come la compassione e l'amore, per una persona o un animale, hanno la capacità riportare in equilibrio una serie di funzioni organiche, apportando benessere fisico e psichico....

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18 January

Molte persone investono tempo e denaro per adottare uno stile di vita salutare, praticando regolarmente uno sport, scegliendo e consumando cibo biologico, integrando vitamine e minerali alla propria dieta, utilizzando smartwatch per tenere sotto controllo i propri parametri fisiologici. Purtroppo, altrettanto non può dirsi per quanto riguarda la corretta gestione dei pensieri ostili e delle emozioni negative che quotidianamente alterano il nostro equilibrio interiore, sommandosi ai molteplici stressor lavorativi, sociali e familiari. In pochi si interrogano su quali siano i pensieri e le emozioni positive con le quali nutrire correttamente la nostra mente. La scienza ha dimostrato che i pensieri ostili e le emozioni negative attivano il rilascio nel corpo degli ormoni dello stress (es. Cortisolo), generando un consumo eccessivo di energie ed una conseguente riduzione delle prestazioni psicofisiche e della chiarezza mentale. Gli schemi abituali di stress e le emozioni negative possono essere assimilati a cibo spazzatura che la mente è costretta a consumare contribuendo a togliere benessere e vitalità. La cultura moderna non tiene in debita considerazione le attività salutari per la mente, generando un cortocircuito che, a volte, contribuisce a vanificare gli sforzi per condurre una vita piena e serena. La tecnologia emWave® della HeartMath è lo strumento ideale per migliorare la forma fisica interiore, abbattere gli schemi di pensiero ricorrenti e gestire in maniera appropriata qualsiasi tipo di stress negativo. Mediante un feedback in tempo reale, si avrà a disposizione un efficientissimo personal trainer, in grado di portare serenità, benessere e nutrimento al corpo ed alla...

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28 September

Nel corso delle nostre frenetiche giornate piene di impegni ed obblighi lavorativi, familiari e sociali, spesso siamo portati a sottovalutare i segnali che il corpo ci invia a causa dell’accumularsi dello stress. In troppe occasioni siamo soliti accettare, con pragmatica rassegnazione, eventi che generano in noi malessere ed emozioni dissonanti rispetto al contesto, quasi fosse qualcosa di ineluttabile, una sorta di tributo per poter continuare a vivere nel nostro tempo. Una recente ricerca sul mondo del lavoro mostra come nel nostro paese circa 17 milioni di lavoratori siano affetti da una patologia rientrante fra i disturbi generati dallo stress cronico. Quasi un italiano su tre, quindi, si reca al lavoro ogni giorno rassegnato e conscio che dovrà affrontare l’ennesima sfacchinata, sopportando un carico di stress negativo che andrà a sommarsi ad una situazione sintomatologica quasi insostenibile. Ansia, depressione, attacchi di panico ma anche emicranie, dolori cervicali, lombalgie, problemi digestivi e disturbi del sonno, solo per citare alcuni, sono i malesseri che affliggono molti lavoratori, i quali spesso sfociano in vere e proprie patologie invalidanti per il cronicizzarsi delle risposte organiche allo stress negativo. Purtroppo, vivere quotidianamente una situazione percepita come insostenibile o senza via d’uscita, può portare anche a gesti estremi, così come è emerso durante una ricerca effettuata su cavie da laboratorio alcune delle quali si lasciavano morire se arrivavano a percepire l’evento traumatico come inevitabile. Il nostro paese dal 2008 si è dotato di una norma (D.Lgs. 81/08) il cui scopo è quello di tutelare la salute e...

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26 September

La maggior parte delle persone è abituata a subire quotidianamente i propri malesseri generati dall'accumularsi dello stress e dalla sua cattiva gestione: irritabilità, perdita del senso dell'umorismo, preoccupazioni ricorrenti, sregolatezza, difficoltà mnemoniche, dolori e tensioni muscolari alle spalle, alla schiena, al petto, dolori cervicali, disturbi gastrointestinali, nervosismo, affaticamento, raffreddori ed influenze ricorrenti, palpitazioni, tachicardia e ansia. Alcuni avvertono la necessità di ridurre lo stress in modo efficace e duraturo, mediante l'impiego di strumenti, anche non convenzionali, che siano in grado di alleviare i malesseri fisici e psichici, aumentando la qualità della vita. Purtroppo, la maggior parte delle persone vorrebbero cambiare la loro condizione istantaneamente, cercando panacee in grado di ridurre i sintomi o soluzioni per stare meglio immediatamente come l'assunzione di farmaci sintomatici, un soggiorno al centro benessere, un massaggio o una vacanza. Per quanto possano sembrare rilassanti e benefiche queste ultime attività, non riusciranno ad incidere sulle cause che generano lo stress e, soprattutto, non modificheranno il modo in cui ciascuno percepisce ed affronta i problemi della vita. Con pazienza e tenacia oggi è possibile trasformare i vecchi schemi automatici di difesa, andando ad incidere realmente sulle vere cause dello stress negativo. Vi sono delle tecnologie che, monitorando lo stato psicofisico, permettono di accede volontariamente a stati di rilassamento e chiarezza mentale che aiutano ad individuare le vere cause del malessere psicofisico generato dall'accumularsi dello stress. Da uno studio pubblicato nel 2003 dal neuroscienziato Richard Davison dell'Università del Wisconsin emerge come alcune tecniche di meditazione, se praticate costantemente e...

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16 September

Il 49enne Harald Krueger, Amministratore Delegato di BMW, si è sentito male nel corso della conferenza stampa inaugurale del marchio tedesco durante il Salone di Francoforte 2015. Il comunicato della casa bavarese parla di un piccolo malore dovuto allo stress. Non conoscendo il caso specifico è molto difficile esprimersi in merito a quanto accaduto ad Harald Krueger, sicuramente l'eccessivo accumulo di fattori stressanti, oltre la resistenza dell'organismo, possono generare disturbi e malesseri importanti. Nel mondo del lavoro i manager ed i dirigenti di vertice sono maggiormente esposti a carichi emotivi, dovuti allo specifico ruolo, alle mansioni ed ai pericoli connessi, che possono divenire un fattore di rischio per la salute. Da uno studio di recente pubblicazione sulla rivista Lancet lo scorso 20 agosto, coordinato dall'epidemiologo Kivimaki, emerge una diretta correlazione fra il orari prolungati di lavoro e insorgenza di ictus cerebrale. Lo studio è stato condotto su seicentomila persone, fra europei, statunitensi ed australiani, sia uomini che donne, evidenziando un aumento del rischio in coloro che protraevano il lavoro oltre le 50 ore settimanali. Nel caso non si possano ridurre gli impegni lavorativi e si vuole salvaguardare il proprio benessere, bisogna adotare dei semplici accorgimenti ed adottare uno stile di vita adeguatamente salutare, una corretta alimentazione, praticare uno sport aerobico, evitare sregolatezze, fumo, alcol, zuccheri ed apprendere tecniche per auto-generare periodi prolungati di coerenza cardiaca. 20 minuti di coerenza cardiaca con gli strumenti e le tecniche HeartMath possono riequilibrare il sistema neurovegetativo e riportare benessere, tranquillità ed energia in un...

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24 August

Il termine "stress" viene utilizzato da secoli in fisica per descrivere la torsione e la tensione provocata nei metalli da una forza esterna. Circa ottanta anni fa, uno scieziato candese, Hans Selye, ne ridefinì il significato per le specie viventi affermando che "lo stress è la risposta strategica dell'organismo nell’adattarsi a qualunque esigenza, sia fisiologica che psicologica, cui venga ad esso sottoposto. In altre parole, è la risposta aspecifica dell’organismo a ogni richiesta di cambiamento". Le teorie di Selye furono oggetto di notevole attenzione da parte della comunità scientifica ed il termine stress non rimase relegato al linguaggio di laboratorio ma divenne una parola di uso comune, tanto da assumere significati molto diversi rispetto al contesto nel quale veniva inizialmente proferita. Al giorno d'oggi il termine stress viene spesso formulato con un'accezione negativa ma, è bene chiarire fin da subito, che si tratta di una reazione fisiologica normale e positiva dell’organismo che ha assicurato la sopravvivenza della nostra specie ai mille pericoli cui è andata incontro nella propria storia evolutiva. Quello che accade durante una risposta da stress è molto complesso e può variare secondo la situazione dal semplice rossore sulle guance, a reazioni di lotta o fuga. Si tratta di una risposta molto complessa e articolata che, con vari gradi di intensità, coinvolge l'intero organismo. Si pensi a cosa accade nel momento in cui si avverte un pericolo, classico esempio un'auto che frena in modo repentino davanti il nostro veicolo: il cuore batte all'impazzata, l'attenzione si focalizza sull'auto davanti...

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